Diciamo di prendere un granchio per dire, piuttosto, di aver commesso un errore. Con questa espressione, nel gergo normale, si allude a una certezza tradita, e alla delusa emozione che tosto ne segue.
Ma il granchio, perché?
È un animale piccino, che si muove al riparo e corre veloce davanti alle insidie. Si sposta slittando di notte, quando il sole e' lontano e i nemici non posson vederlo. Si traveste dei colori del suolo sul quale saltella, che sia l'oro graffiato del lido o la scura tintura rocciosa, e ha occhietti talmente in allerta che sporgono fuori dal suo corpicino.
Per fuggire e' munito di zampette sottili, che un poco da un lato e un poco dall'altro, rendono obliqua l'andatura veloce.
E' armato soltanto di piccole pinze che, a guisa di manine robuste, trattengono il cibo vicino alla bocca. Si difende con quelle da chi vuole affrontarlo, ma se preso da dietro rimane indifeso.
Insomma? Que pasa?
Tutto inizio' in una barca, così si racconta. Quando butti la lenza nel fondo del mare, se senti tirare, ti aspetti un bel pesce. E quindi ti aggrappi al tuo mulinello e cominci, eccitato, a girare. E la preda combatte, cercando la fuga e spingendoti quindi a provare manovre ...Fin quando non esce dall'acqua, a mostrarsi, il bottino. Ma a volte, a dispetto di chi resta in attesa, sul fondo del mare si aggancia un granchietto. Ha fame anche lui, e l'esca piovuta é un invito per tutti!
Scatta il segnale ed il filo va su. Lui muove e s'agita tutto, e tira e si torce cercando di uscirne. Chi é sopra si aspetta un bel pesce, ma a gioco concluso rimane un pò male.
Scatta il segnale ed il filo va su. Lui muove e s'agita tutto, e tira e si torce cercando di uscirne. Chi é sopra si aspetta un bel pesce, ma a gioco concluso rimane un pò male.
Questo s'intende con tale espressione: confidare in qualcosa che tale non era!
La storia è carina, ma da me mai vissuta quando ero nel mare..Eh si, che ci vado a pescare!
Ahi, ma di granchi ne ho preso in cuor mio!
E la rabbia poi dopo, e che delusione!
E la rabbia poi dopo, e che delusione!
Una volta pensavo di avere un'amica. Era un'allegra ragazza, dallo spirito arguto. Un po' appiccicosa, sia pure, e molto loquace. Però a me piaceva, non so bene perché. Aveva cadenza un pò greve, in netto contrasto con la figura stuccata che spesso esibiva: acconciatura perfetta su un trucco studiato, e accessori adeguati. Ma dentro era allegra, e sparava battute inattese.
Purtroppo il suo corpo era gonfio, di cose non dette e di scelte non fatte. E il peso la schiacciava per terra. Temeva il potere e l'autorità...E, subendo a tal guisa, perdeva se stessa, ogni giorno un tantino. Chiedeva in silenzio il mio aiuto, e io ci ho provato. Le ho dato un battello per sé, e poi l'ho affiancata. Ma le onde le davano noia e gli scogli le incutevan timore...
Io mi accorgevo e fingevo di no, e con me la portavo nel mare agitato. Guidavo il battello da sola mentre lei, lentamente, ritraeva se stessa.
Così le ho parlato, ma con stupido orgoglio ha mentito. All'amica di fuori, che voleva aiutarla, e a quella di dentro, che perdeva ogni giorno il respiro. Lo specchio ridava un'immagine brutta, di chi dice e non fa. Che teme e che trema, con stupidi freni, ma non vuole lasciarlo vedere. Come il trucco ben fatto su un viso che é pallido e smunto.
E lì l'ho perduta.
Purtroppo il suo corpo era gonfio, di cose non dette e di scelte non fatte. E il peso la schiacciava per terra. Temeva il potere e l'autorità...E, subendo a tal guisa, perdeva se stessa, ogni giorno un tantino. Chiedeva in silenzio il mio aiuto, e io ci ho provato. Le ho dato un battello per sé, e poi l'ho affiancata. Ma le onde le davano noia e gli scogli le incutevan timore...
Io mi accorgevo e fingevo di no, e con me la portavo nel mare agitato. Guidavo il battello da sola mentre lei, lentamente, ritraeva se stessa.
Così le ho parlato, ma con stupido orgoglio ha mentito. All'amica di fuori, che voleva aiutarla, e a quella di dentro, che perdeva ogni giorno il respiro. Lo specchio ridava un'immagine brutta, di chi dice e non fa. Che teme e che trema, con stupidi freni, ma non vuole lasciarlo vedere. Come il trucco ben fatto su un viso che é pallido e smunto.
E lì l'ho perduta.
Maggiore la tema e scarso il coraggio, é scesa turbata e davvero confusa, rimasta sul greto a guardare, accusando chi invece la voleva con se'.
L'amico è mutato in nemico, parole di odio a demolire chi resta, assoldando alleati a sminuire il valore di chi muove e vuol fare. Di chi, dopotutto, sa fare, rendendo cocente, pur senza intenzione, il fallimento dell'altro.
L'amico è mutato in nemico, parole di odio a demolire chi resta, assoldando alleati a sminuire il valore di chi muove e vuol fare. Di chi, dopotutto, sa fare, rendendo cocente, pur senza intenzione, il fallimento dell'altro.
Un bel granchio, signori, tirato su con la forza dopo tanto provare: la goccia vivace che avevo intravisto s'é spenta, seccata dal corpo pesante di chi non dice e non fa.
E ieri guardavo quel volto pittato, i capelli piegati nel modo più giusto, e lo sguardo umiliato di chi già lo sa: il granchio è un animale piccino, che si muove al riparo e scappa veloce davanti alle insidie; è armato soltanto di piccole pinze che, a guisa di manine robuste, trattengono il cibo vicino alla bocca.
Coraggio non ha.
Rimane sul fondo del mare o su rocce roventi. A volte ci muore, essiccato dal sole. O viene pescato per sbaglio da chi invece si sforza di prendere un pesce.
Carissima Terenzia,
RispondiEliminaLaddove il cuore s'accosta in fiducia il granchio si asconde sfuggente. La mente che dorme nel lucido sonno protegge il tuo cuore ideando fantasmi. Fantasmi d'imago che sono reali e quando ti svegli così sono tali.
Carmina non dant panem?
Terenzia nella sua poetica prosa nasconde il pugnale che tronca le chele.
Memento verificare semper
Ottimo lavoro Terenzia.
Eh gia', un sogno l'aveva indicato: la persona seduta su un letto, in attesa che il tiranno arrivasse...Temendo, in attesa, la sua virulenza. In attesa comunque che il gioco tornasse, a farsi e rifarsi nel ciclo infinito. Tu violi e io soffro, adeguandomi, cosi' che tu possa continuare a violare, ed io pure a soffrire....
EliminaUscirne non puo' chi non vuole ascoltare, uscirne non sa chi non osa provare. E morde a quel punto la mano protesa, perch'essa denuncia la falsa pretesa.
A proposito.
RispondiEliminaIeri notte sono andato, dopo il fiordo di Buracona, a prendere il granchi "preti" ("neri" in portoghese) insieme con Jonni. Non c'era vento ma il mare era "muito perigoso" con onde che venivano da lontane tempeste. Jonni, che è un vero amico, mi ha proibito di scendere dove si frange l'onda sullu rocce: dove i granchi predano nomerosi la notte. Come uno stambecco si è messo a saltare sugli scogli evitando veloce le onde. Nel riflusso di dieci secondi è riuscito a prendere fino a 5 granchi per volta. Pareva un prestigiatore.
In 15 minuti ha riempito mezzo secchio (quello grosso azzurro e bianco).
Ne ha preso uno enorme che gli ha pizzicato un dito.
Poi siamo tornati e abbiamo dato un po' di granchi a Pino, il gestore torinese del ristorante.
Oggi faccio un suopersugo di granchi e spaghettatona a go go.
Dokka, ma mi hai lucidato pure tu col sogno¿?
Sto lucidando la vita...La polvere mi disturba!
Elimina:)
In lingua spagnola si usa l'espressione "pensare all'immortalita' dei granchi" per dire che si sta perdendo tempo, quando si perde lo sguardo nel vuoto...(Eddaje!!!).