Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

giovedì 12 ottobre 2023

16 settembre

 

Che caos, con flutti che si espandono da ogni dove, dilagano nella mia anima e intorno alla mia persona. 

Onde che si scontrano sovrapponendosi come tele leggere, come i riccioli lenti della mia chioma. 

Rimango immersa nella spuma frizzante, che solletica e mi confonde. Vivo una gradevole e preoccupante sensazione di spaesamento, conscia del fatto che nulla mi sostiene ad eccezione delle mie gambe, in questo mare senza fondo e senza limiti.

Una sensazione di estraniante libertà, infine.

Cadono i riferimenti, si smontano le convinzioni, svaniscono le certezze: tutto muta di continuo, e si profilano nuove forme possibili, stimolanti e allarmanti ad un tempo.

Torno da un viaggio e non ricordo l'indirizzo di casa: il sogno racconta la mia storia. Quale è il mio indirizzo? Sta cambiando ancora.

Sembra che io non debba tornare più, ma andare avanti ed esplorare. Proprio come fanno certe care bestiole, che zampettano goffamente sul suolo, frugando col muso ogni anfratto, sempre in cerca di altro.

È tempo di esplorazione e  sperimentazione, di incontri ed abbandoni, di sorrisi e sospiri.

Il cielo mi guarda e la terra mi sostiene. Le mie membra scivolano tra le correnti.
Un corpo solo nel flusso infinito. 






 


martedì 10 ottobre 2023

Quiete

 

La montagna possente domina l’azzurro del lago nel quale si specchia da tempo. Le sue cime, un po’ brulle un po’ verdi, si ornano di leggiadri alberelli, ben visibili contro il chiarore del cielo.


L'acqua, mossa lievemente dalla brezza autunnale, brilla dinanzi ai miei occhi, quasi li acceca. Mi ostino commossa a fissarla: sembra uno stradello di luce in una piana celeste, dove, di tanto in tanto, emerge guizzando un bel pesce.

Saltano e ricadono giù, questi viventi, e col peso del corpo lanciano schizzi dovunque.

  Uno scroscio improvviso e poi pluff, di nuovo nel mondo di sotto.

Sorride il mio cuore, in questa calma anelata da giorni e finalmente soggiunta.
Siedo all'ombra di un salice dalle foglie verdi e argentate, e d'intorno suona quella musica lieve che solo in natura si dà.

 Questa è detta silenzio, ma nulla tace realmente: il vento sospinge le fronde e culla i pensieri, le correnti che spostano l'acqua in direzioni contrarie, il gioco di voci tra piccoli e grandi uccelli, i grossi sparvieri dalle ali tese che solcano l'aria... e la danza di tanti colori.

Una solitudine bella, io vivo, in questo angolo sacro.

Brilla l'acqua davanti ai miei occhi rapiti, e respiro un'arietta tiepida e ricca di erbacei profumi.
Siedo tra i sassi e le fronde, contemplo nuvole bianche e rotonde sentendomi a casa, e godendo l'ipnotica danza delle foglie sui rami.

Potrei chiudere gli occhi e dormire, ma quella papera, con la coda all'in su e la testa sott'acqua mi attrae, come un fuso che collega due mondi: quello di sopra, dai rumori invasivi, e quello di sotto, dove tutto va lento.

Ora riemerge e chiama quell'altra, che appare parecchio più oltre: insieme, dopo un botta e risposta, tornano indietro, verso l'ansa da cui sono venute.

Le sento cianciare come comari al mercato, e l'eco degli striduli suoni si espande sul lago, rimbalzando tra le ruvide rocce che fanno da sfondo.

Sorrido e sposto lo sguardo. Sono già lontane, magicamente scivolate sull'acqua.

  Tutto appare e scompare, cedendo il passo al prossimo arrivo. 

Succede così, non sembra normale ma invece lo è. Così accade ai pensieri e alle decisioni più serie, così accade alla vita.

Viviamo in un sogno da cui ogni tanto emergiamo per andare e tornare ancora più volte. Di sopra e di sotto, come il becco di quel bell’animale.

 Immagini nuove e inattese sequenze. Fintanto che è possibile farlo...






 

 

giovedì 5 ottobre 2023

Natura

  

La vespa gigante fa tanto rumore,

si sposta scattando e mette timore. 

 

La osservo e mi sposto, ma lei segue me,

 meglio starebbe davvero lontana da me.

 

Mi barrico in casa per vedere che fa,

ma dalla vetrata lontana non sta.

 

Affievolisco le luci perché vada via,

ma niente che serva: con me in compagnia.

 

Pensa e ripensa

Alla fine decido: scosto la tenda e la sfido a duello. 

 

Mi armo di straccio e con grande ardimento,

 la inseguo colpendo dovunque riesco.

 

Si stanca alla fine di esser scacciata

 e con forte ronzare al fine s’è data.

 

Sorrido oramai che l'intruso non c'è,

 e canticchio di gioia un pepperepè. 

 

Mi piace guardare il mondo che gira

 ammirando con calma ogni vivente che arriva.

 

A volte però un pungiglione minaccia,

e tocca evitare la brutta storiaccia.

 

Ognuno si cura dei propri interessi,

e non sempre coi miei sono proprio gli stessi, 

pertanto mi accingo a guardarmi le spalle,

 intanto che vado e mi godo la valle.