Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

sabato 28 marzo 2020

E I SOGNI?

Oggi ho letto un appello, partito sul sito dell'Ordine degli Psicologi, che sta facendo il giro dei social. 
Un appello importante che sospingo a mia volta nell'aria, attraverso questo piccolo spazio che mi è concesso di usare per parlare col mondo. 

Magari altri, come me, faranno lo stesso, con le risorse che hanno.

I professionisti dell'esistenza - quelli che semplicisticamente identifichiamo con la definizione di psicologi e psicoterapeuti - , sparpagliati tra i mille colori di scuole e vedute, specialità e orientamenti, convergono in molti nell'attribuire grande importanza alle immagini mentali, ai flash e ai sogni che ognuno di noi sperimenta di continuo. 

In modo analogico, con un linguaggio fabuloso e strabiliante, ogni individuo racconta continuamente a sè stesso la realtà operante di quanto contestualmente gli accade. 
Un linguaggio che le scuole di base non ci hanno insegnato a decifrare,  nonostante si tratti di proprietà condivisa. 
Ma qualcuno, più curioso e forse più motivato, ha iniziato a studiarlo, e ne ha parlato con altri.

Oggi sono in molti ad occuparsi di questo - chi lo fa seriamente, in modo scientifico, e chi invece approfitta della credulità della gente. 
Dagli specialisti alle riffe da bar, come ogni cosa in questo paese. 

Così oggi ho sentito una voce, tra questi specialisti, che chiede ad altri di scuotere gli animi e di ricordare loro di fare attenzione a queste immagini personali, di parlarne e di condividerne - sia pure in anonimo per rispettare la privacy - i contenuti sociali. Sociali, si perché noi tutti viaggiamo nella stessa tempesta, che urta e travolge l'essere uomo che vive qui sulla terra.
 Lo stiamo vedendo: siamo tutti coinvolti, schiacciati da una forza che non conosciamo e non sappiamo placare. Intanto che la vita altra, su questo pianeta, continua il suo corso.

Stamane ho visto un prato coperto di fiori: miriadi di piccole margherite che coprivano l'erba come una decorazione preziosa. 
Dobbiamo unirci anche noi, su questo grande prato che abbiamo sciupato, e onorarlo con la nostra rinascita. 

Torniamo a osservare i nostri sogni, e con essi, torniamo a vedere noi stessi e l'umanità tutta.

Riporto  (da FB) per comodità il post di cui sopra. Sono certa che l'autore non me ne vorrà:

  
PREVENZIONE CONTAGI
Ho appena condiviso nel gruppo privato degli Psicologi del Lazio in cui sono iscritto questo post. Leggetelo attentamente e poi se avete qualche sogno come ho specificato nel post, mandatemelo che facciamo davvero un ottimo servizio sociale.
Dott. Daniele Bernabei - Psicologo e psicoterapeuta.
DREAM MENTAL SCANNER
Anche quando siamo soli o ci sentiamo soli c'è sempre un amico che ci accompagna: è il tuo personale generatore di sogni. Se sai leggere le tue immagini mentali (il 90% della vita inconscia) allora sei facilitato nelle tue scelte di vita. Anche adesso in questa emergenza pandemica i sogni si rivelerebbero importanti se si usassero in modo oculato e professionale. Mi rivolgo agli psicologi umanisti che come me coltivano questa antica cultura delle immagini. Immagini biologiche dotate di preciso senso (per chi sa leggerle, ovvio). Non sono riuscito a trovare nemmeno un sogno di chi si è ammalato di Covid19. Sarebbe invece molto utile creare un data base dei sogni di siffatti malati per raccogliere, analizzare e studiare gli eventuali elementi comuni che caratterizzano i loro sogni. Sogni che segnalano con largo anticipo (più di 14 giorni) il contagio o IL PERICOLO DI ESSERE CONTAGIATI, permettendo, nel secondo caso, un percorso di contatti sociali diverso da quello programmato. Questo tipo di prevenzione potrebbe quindi evidenziare i malati asintomatici indirizzandoli subito ad una struttura sanitaria per i previsti controlli. Cari colleghi non è fantascienza, lo stesso Ippocrate raccomandava ai medici di prestare attenzione ai sogni dei pazienti. Per non parlare poi di Esculapio dove nei suoi templi i sacerdoti curavano (bene) i malati leggendo i loro sogni.
Faccio un esempio: se uno sogna che degli insetti gli entrano in bocca oppure li sputa, potrebbe essere un avvertimento che qualcosa di nocivo è entrato nel suo corpo. Idem se sogna un mantice che va a fuoco e qualcuno ci versa sopra acqua senza riuscire a spegnerlo (polmonite). Sognare un albero le cui foglie si disseccano e son portate via dal vento. Un ragno nero che cammina sul torace (anche tumore grave). Un fulmine che colpisce la testa (infarto o ictus). Erba che cresce al posto dei capelli: malattia del cervello grave o tumore.
Se il Consiglio ritiene che questa mia idea possa essere sviluppata, sarei ben felice di collaborare per costruire un data base dei sogni suddiviso secondo i sintomi di specifiche malattie. Si può iniziare dal Covid19
Dott.Daniele Bernabei





lunedì 16 marzo 2020

MARZO 2020

In questo giorno di silenzio attutito, in cui il paese è blindato al suo esterno e al suo interno, mi muovo spiazzata per casa cercando il sole dalla finestra. Sembra che la città sia tornata a disposizione dei mille volatili che occupano l'aria con le loro melodie  e con suoni a volte un pò striduli.  

Desideravo da tempo un pò di silenzio, Desideravo eliminare quel brutto rumore di fondo causato dalle automobili e dal caos cittadino. La mia testa chiedeva riposo. E ora che è arrivato il silenzio, ora che l'aria è pulita dagli scarichi dei nostri trabiccoli, io non posso goderne. 
La causa è la morte, la malattia, la paura.

Osservo individui sparuti, con la bocca coperta per protezione, che vanno un pò mesti, a passo veloce, su strade deserte. Un silenzio plumbeo di giorno e di notte, interrotto ogni tanto da momenti di musica e cori distorti: i nuovi rituali ai quali la gente si aggrappa per esorcizzare questo momento.

 I bambini disegnano arcobaleni e scrivono, sotto dettatura di loro maestri, che ce la faremo. Intanto i notiziari aggiornano sui nuovi decessi, ogni giorno in aumento. 

Finalmente ho capito che è vero, che di questo virus si muore, e che la questione è davvero tremenda. 
 Sento amici che parlano di persone a loro vicine finite in ospedale; ieri ho saputo che è morto un mio conoscente.
 Ogni giorno dei numeri, ogni giorno dei nomi. 

Ora sono seduta al sole, su una panchina: aspetto che il mio amico esca fuori dalla visita medica, aspetto che torni da me. Io non posso entrare - per sicurezza, mi dicono. Sono in un giardino e osservo un cespuglio di foglie verdi, verdissime, intramezzate da foglie di un rosso acceso, che brilla per la luce del sole che vi si posa sopra, gentile. 
Fa freddo e oggi ho paura. Ho fretta che lui torni da me, e questa paura è tutta aggrovigliata nella mia gola, come un tappo di stoffa che assorbe la mia linfa vitale, prosciugandomi. Guardo la porta ogni volta che  c'è un movimento. 

È tempo di paura, di incertezza e di caccia alle streghe. È tempo di tante domande senza risposta e di ipotesi brutte. Oggi non so godere di questo sole brillante, sembra piuttosto un'offesa.

Nel silenzio diffuso solo gli uccelli zampettano e volano ovunque, liberi di muoversi e di cantare. Sembrano allegri, loro, alla conquista di uno spazio che avevamo loro brutalmente sottratto.

È bello per loro, lo trovo anche giusto, ma non riesco a sorridere, nemmeno per loro. Io ho smesso di farlo da alcuni giorni. 

E chissà quando mi sara possibile riprendere a farlo.