Oggi ho volato nell'acqua. Era caldo e il sole splendeva. Travestita da pesce, son scesa veloce nell'altra realtà. Ho abbracciato la vita diversa, dove ogni mossa é più lenta. E più dolce. Scivolando tra correnti robuste, ho osservato le piccole dune e i crepacci, contemplando piccoli pesci che cercavano cibo.
Dimore dai muri rugosi, di mille colori, e tetti rigonfi, macchiati di giallo e di arancio. Bottoni fioriti tra i ciuffi spostati dall'acqua. Lentezza e la calma in quel mondo ordinato!
Lanciavo il mio corpo e osservavo la vita. Sul fondo piccoli sassi lastricavano tutto fino alle strisce ondulate di sabbia, e poi qualche stella marina. Le forme sottili e allungate. Pinne velate e corpose vagavano ovunque. Io non facevo paura, appartenevo all'ambiente. Un passante tra i tanti, nello spazio comune. Ognuno per sé, a cercare qualcosa. Chi sosta e chi va.
Gomitoli d'erba qua e là, mi venivano incontro. Frammenti di roccia e piccoli gusci... La vita dovunque.
Ho girato sul dorso per guardare all'in su: uno strato vitreo tra il bisbiglio del mare e il frastuono dell'aria. Ho lasciato che il corpo salisse da sé..Ho visto ciò che vedono loro? Un orizzonte più chiaro fino al dolore che la luce accecante mi impone, oltre il confine. Un uomo, a distanza, si allunga sull'acqua. Si tiene alla roccia. Veste di rosso e dirige una canna sul mare.
E se io fossi un pesce?
Mi volto e riscendo nella pace silente. I miei piedi assecondano l'acqua, corposa, nell' amica penombra. E volo a vari livelli, mi aggrappo alle pietre porose e mi spingo più in là. Sorvolo gli spacchi e le tane, sorprendo eleganti viventi che si voltano sincroni e fuggono via. Una scia di colore in uno sfondo lunare. Io salgo e poi scendo, forzando i polmoni e le orecchie. Gioco con l'acqua che carezza il mio corpo, e proseguo il mio viaggio da sola, nel mondo diverso, così familiare.
E poi mi appare davanti: é grosso e arancione, la bocca potente. Nuota tranquillo e non si cura di me. Cerca le prede scrutando le rocce, si sposta e poi va. Bellissimo e solo.
Immersa nell'intimo mondo contemplo, ammirata, quel traffico lento, che scorre percosso dall'onda e diretto da correnti continue.
Uomini e pesci: universo comune, separato dall'acqua e dai modi. Io nuoto con loro e cammino con gli altri. Mi tuffo e riemergo...Col corpo che fila veloce spostando via l'acqua. Il calore del sole mi brucia le spalle, al di là del confine. Mi culla la voce del mare che viaggia con me, respirando.
Il pescatore si china sull'acqua, ha intravisto qualcosa e la cerca. Sorrido carezzando l'idea di essere un pesce, che guizza e che salta nell'aria e nel mondo di giu'. Se fosse questo il mio mondo? Ma in fondo lo é...
Mi rovescio ancora sul dorso, e guardo il sole che splende mentre il mio volto riemerge al confine.
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