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Buona lettura!

lunedì 1 marzo 2021

Tecnica e Poieutica

 

Luciano Maciotta, ingegnere elettrotecnico, si definisce “artista per hobby”. La congiuntura tra scienza e arte, ci fa rilevare, non è poi così straordinaria, a dirla tutta: il grande Leonardo, oltre che artista, non era scienziato?  

L’arte formalizza l’espressione di contenuti, e sia pure quando rifugge dal figurativo, essa comunica. L’arte (τέχνη) può dunque accadere come veicolo per comunicare la scienza e i suoi risultati (ποιητική) ad un pubblico che “parla una lingua diversa” rispetto agli addetti ai lavori, uno strumento divulgativo, in un certo senso, più democratico e inclusivo. E così alla tecnica scientifica si accosta il gusto estetico (nel senso propriamente originario del termine, in riferimento all’αἴσθησις: la percezione sensibile), che si sviluppa in un percorso di ricerca nato da una fascinazione: la produzione dell’artista Enrico Castellani, le cui creazioni spingono il Nostro a riflettere su come un quadro possa restituire giochi di luce, come accendere tecnicamente una tela - elemento sensibile alla luce e al calore, a suo rischio e pericolo (la tela è un elemento infiammabile).

L’immissione dei LED (light emitting diode) nel mercato, a partire dagli anni '60, e la loro diffusione massiva avvenuta nell'arco di trent'anni, ha dato l'abbrivio ad un periodo di sperimentazione e produzione di notevole interesse: interesse artistico, com’è noto dai canali di settore, ed etico come vedremo a breve.

Un led è un diodo a emissione di luce, ossia un dispositivo optoelettronico che sfrutta le capacità di alcuni materiali semiconduttori di produrre fotoni attraverso un processo di emissione spontanea quando sono attraversati da una corrente elettrica.

Per evitare tecnicismi, per ciò che intendiamo riportare in questa sede, ci basterà ricordare che, rispetto ai tradizionali sistemi di illuminazione, i LED dissipano solo il 20% dell’energia prodotta, anziché l’80: una capovolta situazionale che realizza la vera rivoluzione: meno consumi e più risultati.

Nacque così l’idea di inserire i LED nel quadro: non scalda, non brucia e consuma poco. Sono seguite prove, mostre e pubblicazioni, che hanno trovato asilo prevalentemente in gallerie private, più aperte alle sperimentazioni di quanto non fosse possibile nelle vie del mercato tradizionale.

 E poi il passaggio dall'estetica all’etica: i cinque anni di attività trascorsi nel settore della consulenza ambientale hanno fatto da catalizzatore sulla riflessione orientata portandola sulla via della utilità sociale: l’Energia, risorsa fondamentale, non è alla portata di tutti, ma può diventarlo, e questo si vuole che accada.

 E’ nato così il progetto Electricitas, che coniuga istanze scientifiche, espressive e sociali: la scienza deve scendere in piazza, tra la gente, deve essere divulgata nella sua utilità pratica perché se ne possa realmente fruire.

Sulle orme di Tesla fino alla Free Energy: le risorse fondamentali devono essere accessibili, devono avere un basso costo, e non danneggiare l’ambiente. Oggi un miliardo di persone non hanno accesso all'elettricità, e compensano tale carenza con succedanei dannosi per l'uomo e per l'ambiente: i fuochi e i fumi che essi rilasciano entrano nell'organismo e si distribuiscono nell’aria. Oggi, di questo, si parla poco.

Tesla aveva mostrato che l'energia può essere trasmessa, ma non ha mostrato come farlo accadere in maniera sana: essa deve essere ricavata con procedure naturali e affidabili.

In occidente ci concentriamo sulle grandi potenze di energia, ma i paesi più poveri mirano a soddisfare le necessità di base: paesi come Africa, Sri Lanka, Perù, Bangladesh e Messico oggi studiano e attuano sperimentazioni che vedono coinvolti i propri istituti universitari – nella prevalente indifferenza dei paesi baciati dal benessere -  per ricavare energia da elementi naturali: che si tratti di frutta, tuberi, aria e della stessa nuda terra, i risultati sono promettenti.

Maciotta, studiando, si è quindi inoltrato in sperimentazioni analoghe – rappresentate attraverso la dimensione artistica – operando anch'egli su vegetali, aria e terra.

Le numerose installazioni che ne son conseguite hanno raccontato, ostentandolo, il successo dei suoi sforzi: dai cesti di limoni, tecnicamente interconnessi, che accendono led, ai grossi palloni aerostatici, debitamente collegati, in grado di catturare cariche elettrostatiche per far girare motori ad essi collegati. Esperimenti già avviati negli Stati Uniti a partire dagli anni '90, sulle orme del fisico Oleg Jefimenko.

La sperimentazione di Maciotta è andata a buon fine, tanto da ottenere sponsorizzazione dalla Regione Piemonte: un progetto che attende i necessari finanziamenti per diventare azione sociale.

Sappiamo bene che le fonti di energia rinnovabili sono di difficile accesso: l'acqua, il sole e il vento sono disponibili solo in certe condizioni, e la manutenzione delle apparecchiature utilizzate per estrarne energia hanno costi di gestione onerosi. Electricitas propone invece un sistema economico, che richiede una manutenzione minima e una capacità di gestione e manutenzione essenziale: basta inserire grosse piastre di rame e di zinco ad una certa distanza tra loro, in un terreno specifico, con la giusta dose di umidità e sostanze minerali, per arrivare ad obiettivo.

In molti hanno già lavorato per ottenere energia dalla terra, e l'invenzione del telegrafo è stato il primo passo. Certo, la tecnologia è poi cambiata, e gli interessi del mondo economico si sono orientati altrove. Ma il mondo è un aggregato di popolazioni e nazioni con ritmi e necessità differenti: i paesi meno sviluppati hanno pretese più spicciole, se vogliamo, e possono accontentarsi – se viene loro concesso di farlo. Maciotta si esprime con fare sincero: in condizioni di estrema penuria, disporre dell’energia sufficiente a caricare la batteria di un cellulare, ad alimentare alcune lampadine in casa, o anche contenitori refrigeranti, in specie per medicinali e vaccini, è già una conquista.

Sperimentare prima, ed operare poi, hanno davvero una grande importanza, perché è ciò che consente di favorire, per quanto possibile, anche quella parte di mondo che in pochi hanno interesse a curare, laddove la risorsa umana è percepita a priori come valore economico di scarso rilievo. L'obiettivo finale è quello di rendere disponibile uno strumento importante agli enti preposti alla cooperazione internazionale. 

Electricitas è dunque un progetto mirato a produrre energia elettrica ad uso domestico grazie a investimenti minimi, e senza impatto ambientale: potrebbe ovviamente venire applicato in molti contesti. Ad oggi sono in corso gli accordi di un suo utilizzo nella gestione degli orti scolastici, quale sperimentazione pilota per un progetto di più ampio respiro: l'alimentazione energetica in vivai destinati alla piantumazione in caso di riforestazioni internazionali.

Energia essenziale, resa accessibile anche alle nazioni più povere; sperimentazione e divulgazione affinché le soluzioni trovate incontrino un pubblico; provocare come in chi scrive, la sorpresa che accende una gran voglia di fare.







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