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Buona lettura!

martedì 8 marzo 2016

08 marzo 2016


E arriva l'8 marzo, inevitabile appuntamento con fiori minuti, polemiche e luoghi comuni.

Uomini che fanno gli auguri alle donne (ma auguri per cosa?), donne che si scambiano baci e rametti di mimosa comprati tristemente al semaforo o strappati da qualche pianta qua e là.

E poi le femministe e le antifemministe, e chi, nauseato, rifiuta di toccare l'agomento.

Le vetrine delle pasticcerie ostentano torte rotonde e biscottini gialli, tutti zucchero, panna e coloranti... Una vera botta di vita, l'8 marzo!

Ma non è ancora passato di moda?

Nemmeno quest'anno, in cui la mitezza del clima ha favorito l'anticipata fioritura degli alberi dalla bionda chioma, liberando nell'aria - senza alcun rischio- il dolce richiamo all'abuso, quei rami più bassi malamente strappati... Bellezza vitale recisa per qualche ora di ravvicinata ammirazione contemplativa (?), per qualche distratta annusata da chi vive quel rito con stanchezza annoiata...?

   Andiamo, gente, l'albero che fiorisce vicino alla mia abitazione è già lasso!! Il suo biondo cappello è brunito, le belle palline giallette ormai svaporate. Anche l'odore non è più affascinante, non accoglie più il mio rientro serale con fresca allegria. Mica vorrete donare qualcosa ormai privo di linfa per fare bella figura??

E poi... Ma sapete perchè recitate quel gesto ogni anno? Perchè in quella data?

Se lo chiedete a voi stessi o ai vostri compari, la risposta più comune che potrete ottenere è di gran lunga la più banale: un giorno speciale (ovvero un giorno scelto a caso, uno come un altro, in sintesi) vi sentirete dire, nato per ricordare che le donne hanno il diritto di essere rispettate!
 Un pò come la festa della mamma, quella del papà... Quella degli innamorati, insomma!

Si, appunto... Una festa commerciale, istituita per vendere fiori, cioccolatini e torte rotonde a forma di fiore...

Ma la storia parte da lontano, e ha la veste a stelle e strisce dei cugini americani. Eh già, questi americani... Sempre i primi, e sempre i migliori!

Agli inizi del 900, in America appunto, fu dedicata una giornata ad una manifestazione in favore del diritto del voto politico delle donne, e fu fissata nell'ultima domenica di febbraio.
  Rapidamente l'iniziativa venne imitata in tutta Europa, e ripetuta annualmente per un pò, in date diverse per ogni paese.

E allora, perchè l'8 marzo? E perchè le mimose? Si tratta di un bel fiore, certo...

Russia, 8 marzo 1917: ecco la data che sancisce l'inizio ufficiale della rivoluzione (la Rivoluzione Russa di febbraio, per la precisione).

 In quella data un corteo di donne coraggiose sfilò per chiedere la fine della guerra. Un corteo che  richiamò altre azioni simili da parte di donne forti e temerarie, amanti della vita e stanche dell'orrore.
             E signori, in quegli anni, in Russia, non è che le donne vivessero in condizioni di agiata libertà intellettuale e operativa! Avete mica letto un pò di letteratura del luogo, per caso?

Così, in seguito, la Seconda Conferenza delle donne comuniste - siamo nel 1921, a quattro anni dagli eventi descritti- fissò l'8 marzo come "giornata internazionale dedicata alla donna operaia"...Giornata che ogni paese comunista era tenuto a celebrare (in Italia la data fu spostata, chissà perchè, alla prima domenica successiva, il giorno 12).

 Ma si trattava di una festa comunista, pertanto l'Italia non le diede importanza per tutto il famoso "Ventennio"... Finchè, nel 46, le signore filocomuniste non tornarono a farsi sentire, coi loro slogan e la loro voglia di esserci.

E soprattutto, con i primi voti che le donne poterono esprimere in politica.

Nel 77, poi, quando la sottoscritta aveva da poco compiuto i 4 anni, le Nazioni Unite promossero la celebrazione della ricorrenza della ormai definita Festa della Donna presso tutti gli stati membri.

La natura del fiore prescelto a simboleggiare ed adornare l'evento rispecchiava l'originale spirito comunista, trattandosi di un  fiore campagnolo, facile da trovare e, quindi, di poco costo... Accessibile a tutti.

A me piaceva quel giorno, quando ero piccola. Mio padre portava un fascio di fiori gialli alla moglie, e sempre un rametto per me. Mi faceva sentire importante.
Quanto al significato di quel dono... Non lo conoscevo e nemmeno mi importava. In casa, la politica, non era argomento di conversazione. Tanto meno con una bimbetta educata secondo i dettami di una decaduta e surreale aristocrazia di altri tempi.

Sono cresciuta e ho iniziato a fare domande, a riflettere, a elucubrare, a discutere... E quella data ha iniziato a provocare in me un forte senso di disagio e di rabbia: donne orgogliose di veder dedicato loro uno spazio di 24 ore ogni anno, 24 ore in un anno per esser riconosciute come esseri viventi di pari diritto con i compari dell'altro sesso.

Ma dico...Le donne russe, nel 1909, non vi hanno insegnato nulla?

Loro non ricevevano pallini di polline, come riconoscimento della loro forza e del loro valore, della loro pretesa di esistere...Loro ricevevano pallini di piombo!!

Tutto si perde, si dimentica e si confonde... Assumendo le odiose quanto inevitabili invadenti connotazioni commerciali...
Quante donne, annusando il rametto giallino che tengono in mano, ne conoscono il richiamo storico?
Si limitano a dire, cinguettando allegre e festose, che è proprio un bel giorno, quello in cui si riconosce al gentil sesso il permesso di esistere come persone...

Uno spazio di 24 ore l'anno, durante il quale poter liberamente uscire solo tra donne (quale legge lo vieta negli altri giorni dell'anno, francamente mi sfugge), e abbandonarsi, finalmente in libertà, legalmente, a frenetici quanto rari piaceri lussuriosi.

 E pensare che le donne dell'antica Grecia utilizzavano uno spazio molto ma molto più esteso delle 24 ore suddette, in onore di sè, della vita e della divinità bacchica...Come dire: con la benedizione del cielo e per grazia divina!!

E le donne di oggi, davanti a quel fiore, ricevendo gli auguri, sorridono e parlano usando espressioni e parole curiose per dire che si, finalmente, si vive l'emancipazione.


Roma, 08 marzo, 2016







3 commenti:

  1. IDI8_Marzo
    Il giorno dell'IDI8.

    Il 15 Marzo sono le idi di marzo, giorno in cui fu ucciso Cesare.
    Oggi 8 marzo è il giorno IdiOtto in cui si celebra il vittimismo. Fortunatamente gli altri 364 giorni (365 per il 2016) la donna ha l'occasione di certificare, attraverso azioni appropriate, il proprio successo.

    La matrice dei propri insuccessi l'essere-umano donna li può osservare nei sogni che sono lo specchio dell'anima: gli occhi interiori dell'Iso di natura.
    I veri ciechi non sono coloro che sono privi della vista. Sono coloro che vegetano senza sognare.

    Anche i ciechi sognano e in questa dimensione possono vedere cose che certi non vedenti, sebbene provvisti di funzionanti occhi, non potranno mai vedere.

    8 Marzo.
    Polline non fecondo di fiori recisi.

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  2. Un giorno triste, alberi depredati, trattorie piene di donne elettrizzate per il giorno di "libertà ", un'altra qualunque festa commerciale...

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