Nel 1982 Milan Kundera ha scritto un romanzo dal titolo La insostenibile leggerezza dell'essere. Quando lo lessi ero molto giovane, ero l'imperfetto prodotto di un processo educativo, rigoroso ma ottuso, che opprimeva e mi schiacciava entro i confini di una tradizione ortodossa degna delle retrive culture dei paesi del sud.
Le parole del libro tingevano di libertà e trasgressione tutto ciò che a me era stato indicato come perverso e dannoso.
Un'altra visione.
E siccome allora ragionavo per contrasti (ciò che non è brutto è necessariamente bello, ciò che è vietato deve essere libero etc.), decisi che avrei percorso anch'io la via della libertà.
Un'altra visione.
E siccome allora ragionavo per contrasti (ciò che non è brutto è necessariamente bello, ciò che è vietato deve essere libero etc.), decisi che avrei percorso anch'io la via della libertà.
E' stato l'inizio di una serie di errori di comportamento, sulla cui ombra ho camminato per anni.
La mia decisione è avvenuta da sè, per default.
La costellazione del serpente é un blog di notevole spessore che seguo con estremo interesse. Tra i post dell'autore tre sono esplicitamente dedicati proprio al concetto di "default" (modulo 1, modulo 2, modulo 3): ne consiglio vivamente la lettura!
In essi è spiegato come noi uomini tendiamo a dare per scontato un pò tutto, e agiamo e reagiamo senza davvero "stare sul pezzo".
La mia decisione è avvenuta da sè, per default.
Ossia: non ci soffermiamo a valutare l'attualità della situazione... Inseriamo direttamente la marcia e partiamo.
Spesso verso il casino.
Il fatto è che siamo "animali economici", e nel nome del risparmio, finiamo col riutilizzare nei contesti più inappropriati quelle stesse strategie che in precedenti occasioni ci hanno portato al successo. Così, magari, ci ritroviamo a spendere molte energie per attuare un comportamento non utile in quel momento.
Questo il default: una fregatura.
Un grave e comunissimo errore, insomma, e' quello di non impegnarsi nelle dovute verifiche.
Così alla sottoscritta é capitato di impegnarsi tanto per esercitare la propria rivendicata quanto ambita libertà, per poi scoprire, a distanza di tempo, di essere andata nella direzione opposta, in barba agli sforzi compiuti.
Spesso verso il casino.
Che disdetta!
Insomma, per default, restiamo spesso bambini. E una società che, per default, tende a non andare avanti, é una società che va indietro.
Un amico, a proposito dei miei post, esprimeva commenti sullo stile. Mi ha invitato a cambiarlo per gioco, ogni tanto, per esercitarmi ad essere "non riconoscibile".
Ho deciso così di provare.
E l'ho trovato difficile.
Io scrivo in un modo che mi viene da sè... E ho scoperto che lo faccio utilizzando il mio stile... Di default!
Riteneva che l'uomo, nel passare da un gioco ad un altro, acquisice una maggior consapevolezza di sé, perché ognuno di noi é in connessione continua con gli altri. I giochi stessi, proprio per questo, sono già sempre comunicanti tra loro.
Caro amico hai ragione: per crescere devo impegnarmi a sperimentare giochi diversi!
Per default molti, dopo aver letto un post come questo, cliccano e se ne vanno. Errorissimo! Condividere si deve, ah! Lo stile di fare zapping per default ti mette in default. Avevo un amico che si chiamava Maxime de Fault, faceva il commerciante e dava tutto per scontato. E' fallito in breve tempo. Non rammento cosa vendeva... Mi pare opere d'arte di dubbia provenienza. Ma non ne sono sicuro, devo verificare.
RispondiElimina:)
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