Le stelle ci osservano e inviano messaggi. Le cose
accadono e non riusciamo a capire. Subiamo, a volte remissivi, a volte
arrabbiati, in attesa che quanto si sta svolgendo finisca la sua corsa.
La mente acquisisce e il corpo parla.
Lui, il corpo, è amico, non è nemico.
Distrazione fatale dovuta a quanto avviene d’intorno…
Eventi e malessere: sono obbligata a fermarmi. E
in che modo, poi!
Ho dimenticato di leggere i segni, obliando la connessione profonda. La disegniamo all’esterno, per viverla come un evento speciale: internet non è poi questo? Connessi, con-domini, intra-esistenti.
Lagnarsi o agire. Lagnarsi ed ANCHE agire. Un altro
mattino e poi un'altra notte...
Sono qui, immersa nel buio, la luna là fuori, omaggiata dal canto continuo di voci nascoste. Sembra un richiamo, sembra che quella civetta stia formulando il mio nome. Svegliati, mi dice, svegliati: la vita è dentro di te!
L'intimità di una tazza di tè: le mani sulla ceramica calda, i vapori col profumo di erbe; la saggezza dei fiori e la cura che da essa deriva.
Amarsi ed essere amati: rifletto sugli ultimi
eventi, i volti amici e il tempo compiuto. Ritorno a questo corpo dolente e lo
ascolto, mentre l'alba fa capolino oltre i vetri.
Un altro mattino.
Troverò di nuovo la voce per parlare a me stessa.
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