Giugno che porta l'estate, ed il vocio scoppiettante degli uccelli al mattino. Il cielo è più chiaro, la mattina e la sera, a rendere il mio mondo un poco diverso. Ed io lo respiro giorno per giorno, e lo osservo.
Mentre individui si rivolgono a me per cose che non hanno a che fare con ciò che invece mi stanno dicendo. Ci avviciniamo gli uni con gli altri, trattenendoci un pò. Per prolungare i respiri e gli sguardi, per sorridere, avvertire un pò di calore, o per far solo passare i secondi.
Non siamo poi così onesti. Con gli altri e con le persone che siamo, ma che celiamo a quegli altri.
Non chiedo, perché non voglio che pensi...; non dico, perché potrebbe vedere...
E ci annoiamo in emozioni complesse, ci sentiamo costretti, e cerchiamo una mano che ci prenda con sè. Basterebbe ignorare il timore di una luce che non può fare del male, riuscire a staccarsi dal fascinoso mistero inquietante che ci annebbia le azioni, ma che é soltanto fasullo, voluto, creato e subito.
Solo il timore di un piccolo cece, creduto una roccia. Basterebbe spingerlo via con un dito o con un soffio leggero per tornare sereni, ma non ci crediamo capaci di farlo.
Seguiamo piuttosto il filmato di un'esistenza un poco inventata, lasciandola svolgere tra le spinte di tutti. A volte perdiamo il presente e seguiamo la rotta in cui ci siamo venuti a trovare.
Che accidenti facciamo mentre stiamo quaggiù? Un pò alla deriva, ogni tanto il risveglio, graduale o brutale... I nuovi progetti e i conseguenti sviluppi...
E va il nostro viaggio, ognuno a suo modo o secondo quello di chi riesce infine a guidare.
Su questo domina l'aria, mentre tutto sopporta la terra.
Io sono in cerca del mare...
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono soggetti a moderazione.