Primo aprile, un giorno dei tanti trascorsi qui sulla terra.
Oggi però il cielo è pulito e l’azzurro che mi sovrasta rimanda a pensieri sereni. Siedo sul muretto che costeggia il giardino, col suo calore mi scalda le gambe, e osservo le margheritine rosate che stanno sul prato, a piccoli gruppi.
Sono intontita, ipnotizzata dal ronzio delle api che,
numerose, si spostano vibrando tra i fiori leggeri del caro ciliegio. I rami, sulla
mia testa, sono cosparsi di ciuffi odorosi, tanti petali bianchi a carezzarmi la mente, sotto il sole tiepido di una primavera un po’ timida, forse pudica.
Ascolto il concerto dei piccoli uccelli che vanno e vengono vicino al mio corpo, saltellano tra i fili verdi e sul mattonato, alla continua ricerca, e rimbalzando qua e là spiccano il volo, in direzione dei rami.
Il ronzio invade l’aria e carezza la mia anima tristemente
ferita. Il sole, e l’aria, e i piccoli amici piumati, con gli echi di una voce sommessa,
che si ripercuote nella memoria accendendo pensieri. La nostalgia di un tempo
più intimo e dolce, di una carezza sul viso, di una mano gentile che si univa
alla mia…
Vorrei donarti questo momento, vorrei che guardassi con me
questa luce, per sorridere ancora, insieme.
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