Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

lunedì 2 gennaio 2017

Lunga vita!





31 dicembre: persone scrivono messaggi, dita veloci in cerca di emoticons, di frasi ad effetto e filmatini graziosi o buffi da condividere. In pochi utilizzano ancora il telefono per rinnovare l'infinito rituale: auguri, buon anno!

… Ora si utilizzano i social. Tutto più  divertente e meno impegnativo. Un  sistema furbo, che permette di adempiere allo strano dovere restando al coperto, e chiudendola in fretta. O allungandola un pò, secondo quanto si ha voglia di fare, ovviamente.

La fine dell'anno e l'inizio del nuovo.

Sarà migliore, sarà importante, deve esserlo…  E giù musichine e pupazzetti danzanti... Ci vediamo nel nuovo anno... AUGURIIII!
Coriandoli e stelline, immagini di bicchieri lunghi che si sfiorano nella promessa di un brindisi allegro, e di un prossimo incontro.

Sembriamo tutti impazziti, incastrati in questo reiterato spettacolo strano.
Ci rivedremo domani e sarà solo un altro mattino, succeduto a una notte di festa, a cui seguiranno ulteriori giornate...

La fine di un anno: ne abbiamo bisogno; spezzettiamo gli eventi, inseriamo cesure per poterli osservare da fuori: è successo una volta, è altro da me. 

Un periodo è finito, lo abbiamo ucciso "coi botti", esorcizzato con la risate e la musica, e i vestiti eleganti. Il conto alla rovescia e inizia una nuova realtà. 

Il nuovo anno.

Un pò meschini nell'ingannare noi stessi, complici dei nostri timori e della fragilità che non sappiamo accettare.
Sappiamo che è un falso, ma contribuiamo a crearlo, ogni volta di nuovo, il 31 dicembre.

Me ne rimango in disparte: ho già festeggiato. Lo faccio ogni giorno. Festeggio il presente, con quello che sono, impegnata ad impastare gli eventi e a scovare occasioni migliori.

Sono qui che respiro insieme con gli altri, in una vita che non ha interruzioni. Non c'è un prima nè un dopo: la porta è già aperta su uno spazio che può portarci dovunque.

Basta solo percorrerlo, un passo e poi un altro, con andatura leggera...









13 commenti:

  1. Buongiorno,
    sono mr. Duemiladiciassette e le auguro un felice "Nuova Marina".

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  2. ci pensavo mentre andavo al lavoro in auto, ieri...buffo "leggere i miei pensieri"...
    non ti auguro buon anno, allora, per restare in tema. Buoni passi, piuttosto :-)

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  3. Grazie e altrettanto,ovviamente!
    Anonimo?

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  4. Io non sono quell'anonimo più supra ma associo il mio pensiero al suo ed al tuo! Giorno per giorno !
    P.S. Sono Francesca (non mi permette di selezionare un identificativo diverso o mi firmo o mi anonimo... sono una degli anonimi dovremmo essere circa in 3)

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  5. Fantastico!! Credo che devi entrare autenticandoti con gmail (siamo su blogger) o cliccando sul link qui sotto ("Iscriviti a: Commenti su Atom"). Dopodichè sarai sempre disanonimata!!!
    ..Anche se il fascino del mistero...
    ;P

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  6. "Festeggio il presente, con quello che sono, impegnata ad impastare gli eventi e a scovare occasioni migliori"

    Questa frase la faccio mia. Grazie Marina, tenendo la porta aperta sono arrivata fin da te. Sono belle scoperte di fine anno.....

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  7. "..Anche se il fascino del mistero..."
    avoja! (pure) pe' qQuello...
    :-P
    p.s.: che poi....giorno per giorno e progetto a (lungo) termine sono due poli tutt'altro che incompatibili che a mio parere vanno "fusi" nella vita quotidiana. Come, ognuno lo scopre da sé (speriamo).

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  8. Giusto,giustissimo:ognuno lo scopre da sè, ma solo attraverso l'incontro con gli altri!! Oggi in modo particolare ho fatto esperienza di quanto sia poco scontata l'espressione che ripeto ad un amico ogni volta che cerca gli occhiali: per poter vedere bene qualcosa, bisogna avvicinarla (nel suo caso "poggiarla") su qualcosa che vi faccia contrasto. Colori diversi a confronto accendono l'aria!!
    Evviva la vita, sia pure con le sue curve e le sue odiosissime buche!
    :)
    ..Lo leviamo l'anonimo? :-)

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  9. posto che non avevo menzionato l'incontro perché lo ritengo un presupposto - siamo immersi in una rete di relazioni con gli altri - concludo il mio intervento con una riflessione fatta con un amico: credo sia nella natura umana, oppure solo statisticamente comune, vedere un disegno o farsene uno per sé. Ma c'è anche chi ne sa fare a meno, e vive davvero alla giornata pron(t)o a tutto. O meglio, c'era, perché mi pare che negli ultimi anni (10? 20?) sia più difficile trovare il proprio posto nella società vivendo solamente "alla giornata"...il "sistema" ci impone un progetto, anche solo per abitare da qualche parte (mica abbiamo tutti una casa in eredità...). Poi possiamo anche dire "un passo alla volta", anzi è una scelta che spesso paga. Però non mi pare che si riesca ad essere tanto "liberi". E allora (?) in un certo senso, anche se magari non ne condividiamo le regole e i principii, per stare bene in questa società dobbiamo farci surf sopra, non possiamo accontentarci di fare il morto a galla e vedere dove ci porterà la corrente.
    Dobbiamo avere un progetto che ci porti a realizzarci senza trascurare nessuna sfaccettatura, che sia psicologica o economica. Appunto, dobbiamo, finendo per tradire noi stessi facendo proprii quei principii e regole: un po' il discorso che Pasolini faceva sulla supposta "liberazione sessuale" divenuta un obbligo.
    Poche idee, ma confuse. Chiedo venia.
    Riguardo la mia identità: se ti dicessi chi sono poi dovrei ucciderti :-D però non sia mai che io scontenti la padrona di casa. Che metodo preferisci? (di firma, non di assassinio :-D)

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  10. L'unica risposta che potrei darti è come se volessi scrivere ad un fratello, ma per amore della vita evito di farlo. Quale vita? La mia, che ha un nome e un cognome, non per chi non ha il coraggio di esistere e si cela dietro un anonimato inconsistente. La mia eredità verrà trasferita agli amici che, con il loro nome, confortano il mio piacere di vivere insieme con loro.

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  11. guarda, non pretendevo certo che si entrasse nel merito delle mie idee (anche perché, forse proprio perché sentite e non solo ragionate, erano espresse assai confusamente), però mi stupisce che dallo scherzo si sia passati repentinamente a un tono in cui colgo anche un vago giudizio. Se, e dico se, così fosse, occhio perché trovo difficile pensare che tu conosca i motivi del mio celarmi etc.
    Un po' è stata pigrizia (e chiedo venia), poi si è innestato lo scherzo, in effetti mi diverte giocare un po'(arichiedo venia). Poi, più seriamente, analizzandomi ora, credo ce ne fosse un altro paio sottotraccia, ma magari ne potremmo parlare in privato.
    Più in generale, posto che ognuno "a casa sua" si fa le regole che vuole, penso che sarebbe bello sia potersi sentire liberi di ricordarle, sia "sopportare" che qualcuno, per motivi che si possono chiarire o meno, ne trasgredisca qualcuna. Sempre nel rispetto della persona, si capisce.
    Gianluca

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    1. Caro Gianluca, entrare nel merito delle idee di chi entra nel dialogo non è una pretesa, ma la risposta all'invito di chi, questo blog, lo ha aperto. No, non conosco i motivi del tuo anonimato (dichiarata goliardia a parte) ma possiamo tranquillamente parlarne. Dal blog, è possibile contattarmi anche in privato.
      Dimmi: quando senti bussare alla porta, tu non vuoi sapere chi è?
      In questione non è la "trasgressione di regole", quindi, ma il rispetto della persona. Quanto agli scherzi, è cosa nota: sono graditi finchè di breve durata...
      Absit iniuria verbis.

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