Domina un suono serrato e compatto, che sa di vibrante e corale euforia: potente ovazione alla vita!
Apro gli occhi al mattino, sospinta da un'onda vitale, un chiasso vivente di fresca armonia.
Cicale, che cantano insieme, con forza crescente. Che scandiscono il tempo dell'azione diurna. Sfondo vivace ai monotoni gesti continui, alle parole esternate, alle espressioni facciali.
Io transito, estranea, nell'aria e nel mondo.
Cammino da sola in un flusso di storia, abitato da altri. Vicini, diversi, un pò strani...Mi sorridono o no, mi rivolgono maschere più o meno gradite. E come in un sogno, io avanzo. Ed osservo, ascoltando tutto ciò che m'impatta. Come nel lento fluire di un film, continuo e ovattato, latore di un senso che a volte mi sfugge, e cela se stesso in momenti diversi.
E scivola il filo infinito di giochi e rumori, di mosse e pensieri, nel quale io viaggio, guardandomi intorno. E sgrano i miei occhi, spalanco gli orecchi isolandomi, alfine, ogni giorno di più.
Sorprendo me stessa che osservo, sgomenta, chiedendomi infine che cosa ne penso.
Familiare, distante e confuso si espone ogni giorno l'ambiente nel quale anche gli altri si muovono, seri e divisi, spingendosi sempre, e toccando in se stessi gli umori degli altri. E si scambiano suoni, raccontano sogni, attendono eventi ma non ascoltano nulla.
Procedono lenti, con ritmi dettati, obbedienti e arrabbiati...A volte un pò spenti, tra slogan convulsi e immagini estranee.
L'atmosfera é un pò grave, il vento non corre, una bolla impudente protegge l'acquario, ed occhi non visti trafiggono il vetro.
L'atmosfera é un pò grave, il vento non corre, una bolla impudente protegge l'acquario, ed occhi non visti trafiggono il vetro.
Noi dentro, osservati, eppur ciechi. Noi soli, ma insieme ammucchiati, in un gioco di intrecci e situazioni confuse: il groviglio di azioni che ordisce un tessuto di brutta ma fine fattura, dai colori sgargianti.
Cicale, la' fuori, ci gridano contro, immerse nell'aria e nel caldo, tra i campi e le foglie di una vita che si vuole reale. Colonna sonora di un sogno complesso che tutti viviamo, ognuno a suo modo.
Qualcuno domanda, qualcuno si guarda...Io vado e cammino, ispirata dal canto della stagione dorata. Ma parlo coi volti e sfioro le dita, respiro la stasi di chi si accontenta, e scrollo l'offesa di chi ha già ceduto.
Le cicale, che piccoli insetti! Più minuti di noi. Rimangono in vita una sola stagione, e invadono l'aria col loro frinire.. Esistono insieme, ognuna per se', e accendono il giorno con forza verace.
Le ascolto e sorrido, perché risvegliano in me una gran voglia di fare.
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