Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

lunedì 7 ottobre 2024

Accado

 

Passi gravi su questa terribile terra, per sentieri complessi e scarsamente esibiti. Passi veloci e poi lenti, incerti e di nuovo sicuri. Il movimento mi radica a terra ma spinge le membra scomposte nell’aria, ad occupare lo spazio nel quale mi muovo.

 Esisto e ci sono, per scoprire e scoprirmi, laddove nulla è già noto e molto è di già vissuto. Rileggo pagine care, che suonano oggi con note diverse; osservo espressioni incomprese, forzando la mia percezione. Elaboro, discuto, provo a girare e rigirarne di nuovo il verso...

Io muto. Da giorni, da mesi, da ore.

 Muta anche il suono della mia voce, oggi lontano rispetto a quello di ieri. Mi perdo e proseguo, e così vivo la nuova certezza: esisto se cambio. Vorrei fermarmi a pensare, a ordinare, a capire, ma davvero non posso. 

Divoro ogni atomo di quanto mi arriva e ancora subisco la sete e la fame, e vado oltre nel tempo, che ha smesso di essere per farsi, alla fine, esistenza corposa.

Emozioni che turbano, che entrano e poi scivolano via. Ricordo le fitte, rivedo le lacrime, il caldo ed il freddo, la vicinanza di un corpo, ed il vento, e i passi sul suolo, la sabbia chiara e l’azzurro del cielo. La musica del mare che avvolge, potente e ostinata.

Sedotta dal cielo e dal mare, come in un ventre accogliente, piango di gioia e di qualcosa che non so definire.

Vivo da giorni in uno stato confuso e brillante: sembra che gli occhi vedano meglio, e la voce che esce sicura, articolando parole che tagliano netti i pensieri, lanciandoli fuori. Fulmini in cielo, luminosi e veloci, distanti da chi mi circonda. 

Assisto al rumore del mondo senza sapere se è sano o se è solo il prodotto della mia follia.

Procedo, tra l’onda e la sua schiuma, e ne arriva subito un’altra, che porta la sabbia rasposa e gusci vuoti perduti nel mare. Il sole brilla su tutto, splendendo sulle gocce di limpida acqua che è fredda, e mi fa aggrinzire la pelle.

 Voci confuse dal passato entrano ed escono a levigarmi la mente, volti perduti a me cari, lontani e presenti: la vita nell’anima, la porto con me in esplorazione pel mondo.

Rimangono impronte sulla sabbia bagnata, a breve coperte dalla prossima ondata. Cambia di nuovo la scena: così la mia vita, e l’anima strana che porta il mio nome.

Persone amiche cercano me, ed io non riesco ad afferrarne le mani…Cammino e procedo, coi loro volti nel cuore, verso ciò che ancora non so. 

Occhi sgranati nell’aria, a bere i colori, a giocare con tutto, protesa in avanti, trattenuta da quanto rimane lì dietro.

 Un misto di gioia e tristezza, intanto che accado.