Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

giovedì 28 settembre 2017

CONNESSIONE



A volte capitava, quando ero piccola, che tutta la famiglia si trovasse fuori casa per cena, che fosse un ristorante o la classica pizzeria. Durante questi eventi io ero felicissima, perché si stravolgeva la monotonia delle abitudini: l'avvicinarsi dell'ora X; la mamma che chiamava in tavola; il successivo inesorabile urlo nervoso a favore dei ritardatari - solo il papà, in effetti - e quell'odore di cucinato che invadeva l'appartamento, anticipando le reazioni di approvazione o rifiuto degli imminenti avventori.  

E via, ognuno seduto al suo posto, la televisione sintonizzata sul noiosissimo e poco comprensibile telegiornale, che dominava impersonalmente la situazione imponendo il divieto di parola. 
E la noia.

Io capivo davvero poco di quanto veniva raccontato - e che ne può capire una bambinetta di questioni di politica interna ed estera? -, ma ero sempre infastidita dai toni incalzanti del presentatore di turno, che metteva le parole rocambolescamente in fila, e le sospingeva in avanti inscenando una gara di velocità sonora.  

Era asfissiante e faticoso. E poi il telegiornale veniva trasmesso sempre in concomitanza con le animazioni che avrei tanto voluto vedere...

Il mondo è dei grandi, però, proprio come la televisione, e quindi vincono loro!

Ma quelle uscite erano entusiasmanti: potevi scegliere il menù, eri incoraggiato ad assecondare i tuoi gusti, erano concessi gli stravizi (gelati e dolcetti), e soprattutto si dava libertà di parola. 
Allora mi sbizzarrivo a fare domande, dicevo la mia, e potevo soddisfare quella curiosità che mi appartiene ascoltando i racconti dei grandi.

I grandi hanno sempre qualcosa da raccontare... Sono lì che respirano da molto tempo prima di te! E siccome la tenera età mi negava un ampio bagaglio di esperienze pregresse, potevo scoprire il mondo attraverso le loro parole, ed emozionarmi grazie alle loro espressioni.

Insomma: fruivo di documentari in 3D!

Sono trascorsi parecchi anni da allora, e il pasto in compagnia per me é ancora fonte di entusiasmo - almeno quanto il senso claustrofobico trasmesso dagli snocciolatori di notizie che appaiono dagli schermi a orari convenuti.
E che quindi evito di ascoltare. 
Le notizie preferisco cercarle viaggiando tra testate diverse, e le accolgo con i miei tempi e nei modi che ritengo più consoni alla mia natura.

Quanto ai commensali...Beh anche lì sono piuttosto selettiva, dato che dal tempo di quelle prime esaltanti esperienze ho incontrato molti documentari noiosi, se non addirittura sgradevoli. 

Il mio interesse per l'altro non è mai scemato, solo che certi canali offrono presentatori molto simili a quegli angoscianti emanatori di parole veloci e dalla forma vuota. E francamente, mi sentirei un po’ fessa a subire un documentario che non trasmette novità, emozioni, e vita. 

Lo dicevano i saggi che praticare l'otium è un fare virtuoso, ma l'oblomovismo, quello proprio non lo sopporto.
Una socievole asociale, insomma, secondo la definizione di alcuni, o una solitaria compagnona.
 Mah... Il relativismo!

Insomma, io amo il convivio: questa frazione di esistenza in cui anime vive si incontrano contribuendo l'una all'evoluzione dell'altra, e lo fanno col gioco, con il racconto, con le provocazioni, con modi seriosi ed esercizi di stile... Si abbracciano finemente dall'interno, anche se solo per brevi momenti, alimentando così la propria e l'altrui luce di vita, in un crescendo di piacere globale. Lo dice la stessa parola, in fondo, indicando una coesistenza vitale: il vivere - nel senso più pieno del termine - insieme. 

L'incontro, però, non è dato solo intorno ad un desco: può accadere in ogni momento, e in insospettabili luoghi, nei quali puoi casualmente incontrare un altro individuo, e per un qualche oscuro motivo le vostre voci arrivano a distendere ponti, sostenuti da immagini varie che trasmettono e alimentano vita. 

Ogni momento può aprire l'Incontro, e dar voce ad un gioco che ha il sapore del sacro.

Molti di noi però non sanno ascoltare, impegnati a proteggere sé da quel tanto che impatta e che smuove, e limitano la propria attenzione in atmosfera diversa, fino a dimenticare quel mondo fatto di fibre, di sangue e di luce nel quale vanno distrattamente vagando.

Ieri sera, curiosando nel web, ho incontrato il sospiro di chi, come me, apprezza dialogare con l'altro, ma che pure, a volte, è costretto a non farlo.

E ho deciso di unire il mio suono col suo.

Buona visione...













4 commenti:

  1. I discorsi dei grandi... Da piccoli ascoltavano i "grandi" che dicevano cose che avevano imparato da piccoli quando ascoltavano "i grandi" che avevano imparato da piccoli quando... E così per secola seculorum... Vado a farmi un selfie con cioccolato e panna.

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