E
così, casualmente, alzo lo sguardo e mi accorgo che quella voce
gentile si sta rivolgendo proprio alla mia persona.
Ogni
tanto accade: sono talmente assorbita dalle cose che faccio, dai
ritmi incalzanti e dalla sciatteria fastidiosa che sovente mi trovo
d'intorno, che quando mi sfiora un tono gentile trascendo, quasi commossa.
Rimango
spiazzata, sorpresa della mia ottusità.
Un
filo di musica dolce nel clamore color del metallo. Un viso pulito,
un gesto gentile, ed ecco che si ripiana la fronte, mentre un
pensiero confuso mi si intromette inatteso: l'umanità è ancora...
Alcuni
ci sono: gentili, attenti, in ascolto. Persone che sanno calare se
stesse sulla rena comune, ed hanno piacere nel fare le cose con gli
altri. Persone che non devono ucciderne altre per riuscire a sentirsi
importanti.
Stamani
osservavo individui parlare con altri, e ne percepivo il variare
dello stato emotivo: la tensione che cambiava modificava gli spazi
tra loro, e l'atteggiarsi di quei lineamenti. Avveniva una danza,
scandita dai suoni e dai gesti: un pò più in qua, e poi un
passo indietro, e l'altro con lui... Distanze che aumentano e poi si
stringono, o si mantengono tali.
Segnali
che orientano il respiro. Ne siamo immersi e li notiamo appena,
distratti da quanto è fuori di noi, e ci attrae, col richiamo
roboante del nuovo.
Che
poi, di nuovo davvero, c'è sempre così poco...
Il
corpo si espone esprimendo con le sue variazioni noi stessi. Lo fa di
continuo, ignorato o studiato da altri.
Esso
ostenta la gioia e il dolore, la sanità e la sofferenza, giudicando
nel suo accadere la nostra condotta.
Quali
sogni hai seguito per ottenere tanta bellezza?
E
quali hai ignorato, invece, per ridurti in tale disagio?
La
malattia, lo sai, è il lungo lamento dell'anima. Ti dice che tu, in
un certo modo, con le tue idee e le tue convinzioni, stai tradendo te
stesso, ignorando la tua natura... Stai servendo il padrone
sbagliato!
Anche
se la società tutta ti ammira.
Abbandona
i sogni degli altri e riprenditi i tuoi: ascolta cosa dici a te
stesso e segui il percorso che più ti appartiene...
I
sogni ci portano immagini proprie: le nostre.
Da
tempo frequento una scuola che insegna ad apprenderne il senso.
Il
primo obbiettivo: me stessa.
Il
resto consegue da lì.
E i segnali arrivano... Un sorriso, come un bambino che corre sulla battigia sulla spuma bianca della giovane onda; sorride felice. E sorridi felice quando con gli amici condividi il profumo della pizza appena sfornata e un bicchiere di birra nostrana, fatta qui, senza conservanti. E il sorriso di un amico che si era perduto nel bosco delle favole cercando BiancaNeve, e adesso scopre che può mangiare RossaMela che succosa lo aspetta da tempo.
RispondiEliminaIl segnale di divieto Assoluto: Vietato Vietare.
Quale è la grafica?
SOGNO
:)
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