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Buona lettura!

lunedì 14 marzo 2016

Se piove...


"Non è  detto che se usi l'ombrello mentre sei sotto la pioggia rimarrai asciutto". Questo mi ha detto una volta un amico vedendomi zuppa, affranta, e con il mio paracqua sul braccio.

 Un'asserzione assai poco gradita, ma di certo istruttiva. Soggiunse difatti la dritta su come spostarmi da quell'acqua impietosa.
Si trattava di un vero diluvio, che svuotava il mio corpo dalla sua forza normale.

Che cosa vuol dire?

Se qualcuno sta per picchiarti e tu sai come fare a difenderti, ok: assumi la tua posizione.
Se poi per sventura tentenni nella tua abilità ma l'avversario è un poco sbilenco, va bene lo stesso: aggiungi un pò di colore ai tuoi gesti ed enfatizza l'azione. Il pavone alza la ruota, le fiere ruggiscono facendo mostra dei denti, gli uomini cambiano tono e volume alla voce...

... Ma se l'altro è  più grosso e più organizzato di te, allora portati altrove la tua abilità. Devi spostarti dall'acqua che cade scrosciando, e metti in azione un piano di sicurezza.
Non ce la faresti altrimenti.
Ma poi come fare? 

   Sun Tzu scriveva - diversi e diversi secoli fa - che la guerra si vince senza dare battaglia, ascoltando soltanto la vita che scorre.

E'  necessario soprattutto conoscere sé, e sfruttare gli accadimenti reali. Ascoltare la direzione del vento, osservare la posizione del sole, valutare lo spostamento dei nembi e studiare la geografia del luogo: sintonizzarsi all'interno della natura, per usarla ed usare se stessi.

  E questa vera capacità  di visione consente di cogliere l'altro anticipando l'azione. Ed evitare così noiosi ed inutili scontri.

Vince la guerra colui che sa prevederla, e quindi evitarla.
Coerenza interiore, saggezza e pazienza.

Ma la paura ci prova, questa brutta, arida e fredda signora che lestamente ci invade le membra, smaniosa di farci dannare. La devi ignorare. Partire da te e da quello che hai.

Respira ed osserva la scena, come se fossi in un sogno. 
 Guardati intorno e studia l'ambiente, vedi che accade, chi c'è e cosa senti. Ascolta le emozioni che provi e fanno vibrare il tuo corpo.
 Forse chi vuole colpirti è davvero un nemico, e se è più organizzato devi tagliare la corda. Recidere il filo che ti collega a quel vuoto.
 Trova qualcosa di più vantaggioso da fare.

Forse costui è un soldato venduto, che uccide per conto di altri, un nemico più grande che nemmeno sospetti. O solo un ignaro pacchetto postale contenente una  brutta cartuccia...

 Se ti ha già messo al tappeto va bene: insegnamento compiuto. La distrazione si paga, ed è  bene pagarla perché, poi, l'attenzione prevalga.

Se la campana sta per suonare tu scendi dal ring: è  uno spazio ristretto, limitante l'azione. Fuori l'orizzonte è più ampio, non serve nemmeno lottare...

Se invece è nell'aria l'arrocco imminente e tu te ne avvedi, allora modifica il gioco, non spostare quel pezzo: lo scacco è vicino!


Ma se il tuo nemico é solo la parte di te che trascuri, che vuole levare di mezzo quella parte di te che le impedisce di fare, allora lascia che muoia, e rinasci al risveglio con  spirito nuovo. 

Il sogno suggerisce l'azione per farla accadere. Il resto dipende da te.







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