Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

mercoledì 1 luglio 2015

Il viaggio.

Vorremmo, ma non siamo padroni del nostro universo. Non lo siamo davvero.
Schiudere gli occhi al mattino e tornare alla luce diurna tra le cose che abbiamo, in un luogo da sempre già noto non basta.

Risalendo dal sonno, rivesto di nuovo il mio corpo ed arriva, impetuosa, la fiumana di sangue che abbraccia il mio cuore, e ne incendia l'azione. Lo sento partire, lì dentro. È come una spinta, un richiamo. Mi invade.
Infine i pensieri, rumorosi e sgraditi, a dettare il menù della giornata che inizia. 

Li fermo, raccolgo la penna e riunisco i miei sogni, forzando il languore che spinge a richiudere gli occhi e la mente.
I miei sogni. A volte affiorano netti e permangono interi. A volte restano solo frammenti. In altre carezzano l'anima come piuma gentile.
 Mi sfiorano e via, dileguano al chiarore del giorno. Lasciandomi lì, a lambiccare la mente.

Viviamo in un sogno continuo ma non lo vediamo.  Viviamo avventure che poco capiamo, ogni giorno e ogni notte. Ma nel sonno é più strano.

Cosa dicono i sogni?

Nel parlarne chiediamo conforto, cerchiamo il possibile senso, riflettendo sui nessi della nostra esistenza.
Ma é un argomento tabù.
Nei tempi passati le immagini sacre hanno avuto l'attenzione di molti. A loro hanno dato la voce e ufficiale maesta': in essi la guida al cammino. Uomini di tutte le razze e di tante culture li hanno evocati, indotti e osservati.

Nel tempo in cui vivo, però, tutto qsto è perduto. Chi nomina i sogni e' un bambino oppure uno strano, uno dei tanti venditori di storie.
Chi viene a narrarti il suo sogno lo fa col sorriso, quasi a scusarsi per la sua ingenuità. Ma non vi rinuncia: racconta comunque. Il sogno ci turba, ed è esperienza comune... Come ignorarlo?
Percepiamo continue varianze: la fame, la forza, la gioia...A volte figuriamo qualcosa, in intimità con noi stessi. 

Oggi viviamo di immagini, ma la nostra cultura distorce il passato. Non le cerchiamo in noi stessi, subiamo piuttosto dei falsi prodotti: immagini indotte, immagini imposte. Sogni non nostri artificialmente acquisiti.  Ci piovono addosso con veemenza incompresa e agiscono in noi attivando emozioni, e provocando reazioni. 
Ci spingono a fare secondo una urgenza che non ci appartiene. E oscurano il radar che la natura ci ha dato. Interessi di altri che non vedono l'uomo.
  Non é l'individuo la meta finale.

Ma qualcuno si oppone, si alza al mattino e scandaglia il suo viaggio. E insiste finché non c'è tutto. E pensa e ragiona...Che sto dicendo a me stesso?
 
Finché non decide di studiarne il linguaggio. Allora va a scuola, incontra maestri, si confronta con loro finquando il discorso comincia a tornare. Si apre un pò il cielo, ed esce spontaneo il sorriso.

Non siamo padroni del nostro universo: cogliamo i bisogni degli altri e li scambiamo coi nostri. Non ascoltiamo i messaggi che inviamo a noi stessi. Non siamo addestrati a capirli.

Se sbaglio io cado. Se cado io soffro. 

Nel corpo io pago la disobbedienza a me stessa. Il corpo é parola, messaggio di vita che attua se stesso. Si nutre e si espande del proprio accadere, o uccide se stesso se manca l'azione. Parola di vita e rifiuto di morte che la natura sostanzia in un sogno concreto. Ci orienta e ci aiuta in un cammino curato. Ci lascia laddove da noi é tradita.

Non cerchiamo risposte nei luoghi sbagliati, distratti da sogni di altri che oscurano i nostri! Sveliamo il tabù, ascoltiamo la vita che parla e ci guida. Acquisiamo nel mondo il compenso all'azione: altri sogni verranno da quelli attuati.
 Ogni mossa azzeccata ne apre di nuove ed accresce il possibile fare. Il vantaggio è di tutti, ed accresce risorse per essere in più.

Un passo alla volta percorriamo sentieri che tolgono ombre alla nostra visione. 

Il viaggio di ognuno é dentro di noi.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono soggetti a moderazione.