Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

lunedì 15 giugno 2015

Passa -Tempo



Qualche anno fa lessi un libretto... Ancora non avevano inventato il kindle (parliamo del Mesozoico), per cui consumavo in modo costante le impronte digitali su rasposi fogli inchiostrati.  A volte li trovavo lisci, ma seppure consumavano meno la pelle, riflettevano la luce in modo sgradito, tanto da rendere faticosissima la lettura. Tempi duri per gli intellettuali!

       In effetti, in era preistorica, sono stata piuttosto impegnata in questo tipo di attivita', con grande piacere mio e di altri. D'altronde, se proprio siamo obbligati a non poter avere tutto - come dice il citatissimo "saggio" di cui nessuno sa nulla - non e' poco avere una vicina amante delle  letture impegnate, se tra i suoi passatempi includiamo l'ammirabile costante ascolto  di musica (molta musica classica) a volumi egoisticamente elevati!!!  Tra le tante opzioni, quando ero euforica mandavo il vinile di Beethoven, esaltandomi sulle note dell'Eroica... Ma quando ero giu' mi ammazzavo con i romantici (sappiamo tutti quanto possa essere deprimente Chopin in un soggetto umoralmente depresso!). Ma il clou devo averlo vissuto  quando ho scoperto in casa l'esistenza di un nastro (oddio, le musicasssette!) di virtuosismi di Paganini. Ero innamorata di quel nastro. Lo mandavo e lo rimandavo...
    
    Beh, starete pensando che in fondo, non ero amante dell'heavy-metal, non ero una seguace della musica acid ne' dei rave, non appallavo il mondo con il blues (solo i miei amici, in effetti) e che la musica classica rientra nella sfera della vera cultura, quella che espande le emozioni  ed accresce l'anima...
  
    Si, ma il povero Robertino, un cristone alto due metri e largo tre, che viveva allora dietro la porta di fronte alla mia, sullo stesso pianerottolo, faceva il buttafuori in discoteca. Lui e il suo affettuosissimo Rambo, il pastore tedesco che  ammorbava l'ascensore ogni giorno con le sue fiatate al mentolo (Roberto aveva rispetto degli inquilini e imbottiva il suo cane di caramelle per l'alito) lavoravano tutta la notte, e trascorrevano buona parte della giornata in uno stato semicomatoso dentro casa, tra indumenti ammucchiati in terra, barattoli di cibo per cani vuoti  e la mazza da baseball vicino alla porta. La mazza la portava al lavoro. Con me non l'ha mai usata. Era un buon vicino.
   
   Veramente era un bravo ragazzo, e lo ricordo con affetto sincero. Da piccolo piangeva per ogni cosa, ma da grande era sempre di buon umore.
         E ti credo, con quella stazza... Sai le risate!!

     Purtroppo per lui (io stavo da favola) mi rendo conto solo ora di quanto fossi fastidiosa, e di tale crescita morale ringrazio infinitamente la mia attuale vicina "Transistor". Si tratta di una donna un po' sorda, un po' sola, e parecchio scorbutica. Quella che la mia collega psicologa definirebbe con tono fintamente serioso "socialmente inadeguata", espressione con la quale proprio ieri ha fornito una ermetica risposta alla mia esigenza espressa di capire cosa sia un "nerd" (altra figura storica appartenente ad un mondo in estinzione).
       
      Solo che la passione per la tecnologia di Transistor non va oltre radio Maria... Sparata a volume  surreale nelle ore in cui sono io quella che vive lo stato comatoso. Senza cane e senza disordine.

 Vabbe', ma il libretto polveroso?? 

    Quell'oggetto, che per coerenza cronologica dovrei chiamare libello, titolava "Gestione del tempo". Lo avevo rimediato in una edicola - lo so, una ulteriore testimonianza di un'epoca passata - una specie di casetta priva di finestre, per chi non lo sapesse, posizionata in strada, preferibilmente nei crocevia per esser il piu' visibile possibile, ed esposta a intemperie devastanti con simpatiche ripercussioni sull'umore di chi la utilizza per guadagnarsi la pagnotta. E la scrivente lo sa bene, per avervi svolto per un periodo l'attività di ragazza-sandwich.

 Non si accettano risate.

 Nemmeno silenziose.

   L'avevo acquistato in seguito ad un incontro fatto con esperti di formazione - era il mio settore e allargavo i miei orizzonti facendo esattamente quello che oggi faccio con i browser su internet... Ascoltavo e cercavo.
     Oggi trovare e' infinitamente meno dispendioso. Allora  si andava fisicamente nelle varie biblioteche a cercare, non si potevano fare fotocopie, alcuni prestiti erano inibiti (i preziosissimi lasciti!!) ... Quanto tempo impiegato  a far cose oggi impensabili! 
     Ricordo i pellegrinaggi fatti a cavallo del fido motorino, un instancabile Si rosso fiammante, compagno di indescrivibili avventure! Non ho mai capito come mai, qualsiasi destinazione raggiungessi, lo facevo in massimo mezz'ora. Ovviamente andando a manetta. 
  Io, sprezzante del pericolo, io spericolata amazzone cittadina, io pazza squilibrata che al terzo capitombolo ho abbandonato il motorino per comprare una macchina....
  
    Capitani coraggiosi.

   Il tempo
    Ultimamente ne sento parlare spesso. Nell'ultimo film di Luc Besson,  "Lucy", il tempo è indicato come elemento distintivo dell'umanità: ci siamo perchè siamo nel tempo; se acceleriamo al massimo il succedersi degli eventi... Diventiamo invisibili. Siamo nulla rispetto all'infinito (ah...Ancora la Metafisica. Altro che gramigna!!).
  Il tempo consente la trasmissione delle esperienze e perpetua la specie rendendone possibile la sopravvivenza e, magari, l'evoluzione.
    Un pò una estensione narrativa dell'epigrafico "Chi ha tempo non aspetti tempo": quando e' finito, e' finito!! Il famoso libretto di cui in apertura proponeva utili indicazioni su come non-sprecar-il-tempo, su come impiegarlo e viverlo. Certe frasi mi sono rimaste impresse e credo di averne fatto buon uso. 
    
       Mi colpiva il fatto che ogni volta che indicava il tempo rubato da qualcuno a qualcun'altro, l'autore lo indicava in termini di numeri di secondi. E lo stesso accadeva per le ore. 
  La gestione del tempo, nello specifico, veniva argomentata in ambito lavorativo, nella "situazione di ufficio", dove la interazione quotidiana, anche e soprattutto di tipo interlocutorio, puo' depistare l'attenzione e render piu' impegnativo condurre le proprie attivita'. Veniva indicato col nome di Ruba-tempo colui che si inseriscce nello spazio orario altrui abusando della buona educazione dell'interlocutore - e della delicatezza delle interazioni umane - per arraffare manciate di minuti ed espandersi in una esistenza che non e' la propria.
      
     L'autore si dichiarava stupito di chi chiede per se', spesso con la presunzione della pretesa, il tempo altrui, come se fosse cosa da poco, e lo sgomento cresceva nei confronti di chi, senza obiezioni, e' pronto a concederlo.
    Il furto avviene  per ingenuita' ed ignoranza, per la scarsa attenzione che il derubato pone al significato che il tempo puo' aver per lui (e per l'umanita' tutta): se e' vero, infatti, che basta un minuto per fare una cosa da nulla, quello stesso minuto puo' esser sufficiente a realizzare una scelta importante e a fare un'azione fondamentale per se' stessi.
In e-commerce é noto che sono sufficienti 100 millisecondi per dare un valore monetario alle nostre azioni.*

   Cosi', un piccolo manuale sulla gestione del tempo si apre al dibattito esistenziale sul poter essere e sull'abdicazione esistenziale. Ogni giorno incontriamo dei ruba-tempo - a me capita -, coloro che ci trattengono fino ad esasperarci con ciance inutili, ma spesso loro stessi costituiscono la boa alla quale leghiamo volontariamente l'ancora.
 Una pausa, o semplicemente un alibi. 
E nella quotidiana noiosa scansione delle attivita' ripetitive, capita di lasciarsi cullare. Per dirla tutta, pero', al secondo incontro ravvicinato, in me scatta un senso di soffocamento che mi rende davvero poco diplomatica e molto sgradita.
    Non ce la faccio e mi defilo.  Insomma, se proprio non ho voglia di svolgere certe mansioni - e' umano sentirsi saturi, e non me ne vergogno - posso comunque fare qualcosa per me, no!! 

      Io sono una persona curiosa, l'ho gia' dichiarato e lo faccio di continuo. Questa mia indole mi porta spesso a intrattenere conversazioni con le persone che incontro. Ma le conversazioni interessanti, accretive, si distanziano da quelle dei ruba-tempo mille e mille miglia...Si perche' il mio tempo, queste, lo espandono, lo arricchiscono e mi forniscono ulteriori strumenti per considerare la mia permanenza in questo cammino. 
     La linearita': il prima, il mentre, il poi...Ho spesso immaginato a come sarebbe potersi veder fare le cose in una contemporaneita' senza limiti. Poter osservare se' stessi aver fatto qualcosa in un certo luogo, a distanza di tempo. Certo, esistono le telecamere per questo, lo so. Ma io intendo una percezione intima, un modo di esistere insieme con il proprio agito emotivo. Certe emozioni si iscrivono nella nostra anima in modo indelebile, ma altre purtroppo sfumano... 

Questa finitezza e' un po' una seccatura, in effetti!

  ...In un minuto, ci sono solo 60 secondi...E chissa' quanti respiri!!! 
E un minuto sprecato, e' un minuto perduto.




Quello indicato e' il tempo che gli "adexchanges" impiegano a dare il prezzo di base agli spazi pubblicitari offerti nelle aste tra advertisers e publichers, tra acquirente e offerta. Il valore monetario alle nostre azioni viene attribuito in real time, grazie a sistemi estremamente evoluti di analisi che consentono di computare il livello di interesse manifestato dagli utenti verso una certa meta.

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