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Buona lettura!

lunedì 16 marzo 2020

MARZO 2020

In questo giorno di silenzio attutito, in cui il paese è blindato al suo esterno e al suo interno, mi muovo spiazzata per casa cercando il sole dalla finestra. Sembra che la città sia tornata a disposizione dei mille volatili che occupano l'aria con le loro melodie  e con suoni a volte un pò striduli.  

Desideravo da tempo un pò di silenzio, Desideravo eliminare quel brutto rumore di fondo causato dalle automobili e dal caos cittadino. La mia testa chiedeva riposo. E ora che è arrivato il silenzio, ora che l'aria è pulita dagli scarichi dei nostri trabiccoli, io non posso goderne. 
La causa è la morte, la malattia, la paura.

Osservo individui sparuti, con la bocca coperta per protezione, che vanno un pò mesti, a passo veloce, su strade deserte. Un silenzio plumbeo di giorno e di notte, interrotto ogni tanto da momenti di musica e cori distorti: i nuovi rituali ai quali la gente si aggrappa per esorcizzare questo momento.

 I bambini disegnano arcobaleni e scrivono, sotto dettatura di loro maestri, che ce la faremo. Intanto i notiziari aggiornano sui nuovi decessi, ogni giorno in aumento. 

Finalmente ho capito che è vero, che di questo virus si muore, e che la questione è davvero tremenda. 
 Sento amici che parlano di persone a loro vicine finite in ospedale; ieri ho saputo che è morto un mio conoscente.
 Ogni giorno dei numeri, ogni giorno dei nomi. 

Ora sono seduta al sole, su una panchina: aspetto che il mio amico esca fuori dalla visita medica, aspetto che torni da me. Io non posso entrare - per sicurezza, mi dicono. Sono in un giardino e osservo un cespuglio di foglie verdi, verdissime, intramezzate da foglie di un rosso acceso, che brilla per la luce del sole che vi si posa sopra, gentile. 
Fa freddo e oggi ho paura. Ho fretta che lui torni da me, e questa paura è tutta aggrovigliata nella mia gola, come un tappo di stoffa che assorbe la mia linfa vitale, prosciugandomi. Guardo la porta ogni volta che  c'è un movimento. 

È tempo di paura, di incertezza e di caccia alle streghe. È tempo di tante domande senza risposta e di ipotesi brutte. Oggi non so godere di questo sole brillante, sembra piuttosto un'offesa.

Nel silenzio diffuso solo gli uccelli zampettano e volano ovunque, liberi di muoversi e di cantare. Sembrano allegri, loro, alla conquista di uno spazio che avevamo loro brutalmente sottratto.

È bello per loro, lo trovo anche giusto, ma non riesco a sorridere, nemmeno per loro. Io ho smesso di farlo da alcuni giorni. 

E chissà quando mi sara possibile riprendere a farlo.



1 commento:

  1. Abbiamo avuto il piacere di pubblicare il tuo articolo : https://freeskipper.altervista.org/marzo-2020-desideravo-da-tempo-un-po-di-silenzio-e-ora-che-e-arrivato-non-posso-goderne/

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