A volte
capitava, quando ero piccola, che tutta la famiglia si trovasse fuori casa per
cena, che fosse un ristorante o la classica pizzeria. Durante questi eventi io
ero felicissima, perché si stravolgeva la monotonia delle
abitudini: l'avvicinarsi dell'ora X; la mamma che chiamava in tavola; il
successivo inesorabile urlo nervoso a favore dei ritardatari - solo il papà, in
effetti - e quell'odore di cucinato che invadeva l'appartamento,
anticipando le reazioni di approvazione o rifiuto degli imminenti avventori.
E via, ognuno seduto al suo posto, la televisione sintonizzata sul noiosissimo
e poco comprensibile telegiornale, che dominava impersonalmente la situazione
imponendo il divieto di parola.
E la noia.
Io capivo
davvero poco di quanto veniva raccontato - e che ne può capire una bambinetta
di questioni di politica interna ed estera? -, ma ero sempre infastidita dai
toni incalzanti del presentatore di turno, che metteva le parole
rocambolescamente in fila, e le sospingeva in avanti inscenando una gara di
velocità sonora.
Era asfissiante e faticoso. E poi il telegiornale veniva
trasmesso sempre in concomitanza con le animazioni che avrei tanto voluto
vedere...
Il mondo
è dei grandi, però, proprio come la televisione, e quindi vincono loro!
Ma quelle
uscite erano entusiasmanti: potevi scegliere il menù, eri incoraggiato ad
assecondare i tuoi gusti, erano concessi gli stravizi (gelati e dolcetti), e
soprattutto si dava libertà di parola.
Allora mi sbizzarrivo a fare domande,
dicevo la mia, e potevo soddisfare quella curiosità che mi appartiene
ascoltando i racconti dei grandi.
I grandi
hanno sempre qualcosa da raccontare... Sono lì che respirano da molto tempo
prima di te! E siccome la tenera età mi negava un ampio bagaglio di esperienze
pregresse, potevo scoprire il mondo attraverso le loro parole, ed emozionarmi
grazie alle loro espressioni.
Insomma:
fruivo di documentari in 3D!
Sono
trascorsi parecchi anni da allora, e il pasto in compagnia per me é ancora
fonte di entusiasmo - almeno quanto il senso claustrofobico trasmesso dagli
snocciolatori di notizie che appaiono dagli schermi a orari convenuti.
E che
quindi evito di ascoltare.
Le notizie preferisco cercarle viaggiando tra
testate diverse, e le accolgo con i miei tempi e nei modi che ritengo più consoni
alla mia natura.
Quanto ai
commensali...Beh anche lì sono piuttosto selettiva, dato che dal tempo di
quelle prime esaltanti esperienze ho incontrato molti documentari
noiosi, se non addirittura sgradevoli.
Il mio
interesse per l'altro non è mai scemato, solo che certi canali offrono
presentatori molto simili a quegli angoscianti emanatori di parole veloci e
dalla forma vuota. E francamente, mi sentirei un po’ fessa a subire un
documentario che non trasmette novità, emozioni, e vita.
Lo dicevano i saggi
che praticare l'otium è un fare
virtuoso, ma l'oblomovismo, quello proprio non lo sopporto.
Una
socievole asociale, insomma, secondo la definizione di alcuni, o una solitaria
compagnona.
Mah... Il relativismo!
Insomma,
io amo il convivio: questa frazione di esistenza in cui anime vive si
incontrano contribuendo l'una all'evoluzione dell'altra, e lo fanno col gioco,
con il racconto, con le provocazioni, con modi seriosi ed esercizi di stile...
Si abbracciano finemente dall'interno, anche se solo per brevi momenti,
alimentando così la propria e l'altrui luce di vita, in un crescendo di piacere
globale. Lo dice la stessa parola, in fondo, indicando una coesistenza vitale: il vivere - nel senso più pieno del termine - insieme.
L'incontro,
però, non è dato solo intorno ad un desco: può accadere in ogni momento, e in
insospettabili luoghi, nei quali puoi casualmente incontrare un altro
individuo, e per un qualche oscuro motivo le vostre voci arrivano a distendere
ponti, sostenuti da immagini varie che trasmettono e alimentano vita.
Ogni
momento può aprire l'Incontro, e dar voce ad un gioco che ha il sapore del
sacro.
Molti di
noi però non sanno ascoltare, impegnati a proteggere sé da quel tanto che
impatta e che smuove, e limitano la propria attenzione in atmosfera diversa,
fino a dimenticare quel mondo fatto di fibre, di sangue e di luce nel quale
vanno distrattamente vagando.
Ieri
sera, curiosando nel web, ho incontrato il sospiro di chi, come me,
apprezza dialogare con l'altro, ma che pure, a volte, è costretto a non farlo.
E ho
deciso di unire il mio suono col suo.
Buona
visione...
I discorsi dei grandi... Da piccoli ascoltavano i "grandi" che dicevano cose che avevano imparato da piccoli quando ascoltavano "i grandi" che avevano imparato da piccoli quando... E così per secola seculorum... Vado a farmi un selfie con cioccolato e panna.
RispondiElimina...soffoco...
RispondiEliminaVengo anch'io!
:D
I have read this post about 4 times over and learnt quite a lot from it that I
RispondiEliminaeven shared it on Facebook. Thank you for the valuable knowledge!
Thank you too for these words!
EliminaWelcome to my throughts